giovedì 15 luglio 2010

Gabriele Mirabassi, concerto al S.cecilia di Perugia

Gabriele Mirabassi e André Mehmari. Raffinatezze da non perdere


"Un incontro tra due grandi musicisti virtuosi del proprio strumento, due artisti che condividono una medesima visione eclettica della musica, tale da conciliare un approccio rigoroso dell'universo musicale erudito a una fertile immaginazione di improvvisazione propria della musica popolare. Un riscoprire e riscoprirsi insieme in una musica popolare cameristica, del più alto livello, nella quale l'esplorazione estrema e il ricorso a una erudita tecnica, li porta a scoprire, clarinetto e pianoforte, sonorità nuove che si traducono in un discorso sonoro intelligente e sensibile. L’incontro tra Gabriele Mirabassi e André Mehmari nasce da un’affinità musicale ma non solo. Tutto ebbe inizio nella bella Perugia, capitale umbra, terra abitata per secoli da santi e geni, dove André venne per la prima volta come “turista” un paio di anni orsono. Oltre che somiglianze geografiche con il suo Brasile (Itabira, Minas Gerais), André scoprì affinità e sensazioni che sentì urgente trasportare e trasformare in musica; nacque così l’idea di MIRAMARI: una sera di aprile in macchina insieme, lui e Gabriele, attraversando le colline umbre. Perugia, e successivamente anche la visita a Venezia, un “pellegrinaggio” nelle terre e nella musica di Monteverdi, portarono alla composizione di brani quali Perugia Notturna, Um Dia em Assis, Quando em Gubbio. Città “invisibili” che prendono corpo, navigando attraverso melodie, armonie, oceani, mari, luci, ombre, pianto, cuore: tutto questo, unito ad una strabiliante tecnica nelle mani di due grandi musicisti, è MIRAMARI. Il mare -racconta Mirabassi- educa al sentire e, come conseguenza, ai sentimenti. Anche nel cuore delle colline umbre lui è riuscito a trovare la sua “spiaggia”, il suo mare; la musica si “sente” e infatti possiamo usare la stessa parola per descrivere le azioni compiute dal cuore e dall’udito, per sentire e per udire ….. sarà perché la Fisica ci dice che la musica in realtà è un’immensa estensione delle onde? Sulle strade della musica è cresciuto Mirabassi, come artista e musicista affermato a livello internazionale, su quelle stesse “onde” ha incontrato Mehmari per solcare insieme gli stessi mari, per sentire insieme, per condividere la stessa musica e per portarci con loro alla scoperta di un universo musicale mediterraneo, intriso di espressività ma anche di emozionante rigore, di improvvisazione e contaminazioni culturali sudamericane ed europee al contempo."

GABRIELE MIRABASSI


Ho conosciuto Gabriele ad Umbria Jazz e mi sono portato via l'immagine di un musicista raffinato, preciso, emozionante. Non faccio un torto a nessuno se proclamo Gabriele il miglior clarinetto che ho mai ascoltato. Ciao brasileiro.

martedì 13 luglio 2010

Al Redentor se magna i bovoetti


500 gr di bovoetti
1 spicchio di aglio
prezzemolo
sale, pepe


Lavare molto bene i bovoetti, dopodichè metterli in una casseruola ben coperti d'acqua e mettere il coperchio. Occhio di metterlo, il coperchio, sennò vi ritrovate con i bovoetti che girano per casa. Li lasciate lì tranquilli e ogni tanto gli date un'occhiata. Quando saranno tutti usciti dai loro gusci e belli vispi, mettete la casseruola sul fuoco e accendete la fiamma bassissima.
Dopo qualche minuto controllate i bovoetti: se sono tutti cascati nell'acqua potete togliere il coperchio. Continuate a fiamma bassa, quando bolle l'acqua noterete una schiumetta in superficie e le lumachine saranno diventate bianche. A quel punto, scolate i bovoetti ben bene e lasciate asciugare per un po'.
Poi uniteli in una terrina con l'aglio e il prezzemolo tritati(*), l'olio, il sale e il pepe.
Teneteli in frigo per un giorno, magari rigirandoli ogni tanto nel consièr, prima di ciucciarveli di gran gusto.

(*) Si può anche mettere l'aglio a fette, invece che tritarlo, e poi toglierlo il giorno dopo, affinchè non sia indigesto.

sabato è Redentore !


Sabato 17 e Domenica 18 Luglio 2010

La Festa del Redentore è tra le festività più sinceramente sentite dai veneziani, in cui convivono l'aspetto religioso e quello spettacolare, grazie al fantasmagorico spettacolo pirotecnico che, la notte del sabato, attrae migliaia di visitatori: sull'inimitabile palcoscenico del Bacino di San Marco giochi di luce e di riflessi tracciano un caleidoscopio di colori che si staglia dietro le guglie, le cupole e i campanili della città. La tradizione vuole che al tramonto le imbarcazioni, perfettamente addobbate con frasche e palloncini colorati e ben illuminate, comincino ad affluire nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca. In barca si consuma un'abbondante cena a base di piatti della tradizione veneziana in attesa dello spettacolo pirotecnico, che inizia alle ore 23.30 e dura fino a mezzanotte inoltrata.