venerdì 20 novembre 2009

Lorena and my piano


Mi scalda quel calore che ti ritorna su, da dentro, nelle ore più tarde del pomeriggio dopo una giornata di sole. E’ quel calore che ti prende, dalla braccia al volto, e giù allo stomaco, fino alla pancia, e così respiri calmo e rotondo. Intorno a te cresce una corteccia di calore che ti scalda, che ti mantiene caldo. Così, come il suo corpo quando dormendo ti abbraccia, ti cerca e dentro di te costruisce la sua tana e tu che la lasci fare, la lasci entrare perché il suo calore ti mette tranquillo. Lo senti pieno, caldo , quell’accordo in sol che ripeti più volte mentre la mano destra gioca con i luoghi più lontani della tastiera del pianoforte. Una musica che nasce dal calore di un tardo pomeriggio e tu che scrivi con il respiro della tua pancia e poi la leggi con l’istinto delle tue dita. Di questo calore non puoi farne a meno, lo cerchi, gli fai spazio, lo accogli, l’abbracci, e mentre lei riposa , tenendola per mano gli dai un piccolo bacio , richiudi gli occhi e ti rimetti a dormire.